Amare il prossimo come se stessi

Amare il prossimo come se stessi

una delle più belle frasi pronunciate da Gesù, ma che ancora non comprendiamo veramente. Perché molto spesso non amiamo nemmeno noi stessi.

L’accettazione di se stessi è l’inizio di un percorso interno insidioso e perverso. Le nostre emozioni sono talmente intrinseche dentro di noi che spesso diventano pericolose per il nostro equilibrio. Ci destabilizzano, ci rendono insicuri e sopratutto ci fanno paura.

Ma nel momento in cui riusciamo ad accettarci, inizia un processo totalmente nuovo perché siamo in grado di esplorare ciò che ci circonda con calma e serenità non ascoltando più le nostre emozioni sopratutto quando ci capita qualcosa di spiacevole. Ascoltiamo di più, perché non cerchiamo più di essere noi stessi il centro delle discussioni. Valutiamo di più perché gli altri perché diventano più interessanti e, infine, osserviamo di più apprezzando cosa gli altri ci mostrano.

Amare il prossimo si può semplificare in tre parole: ascoltare, osservare e capire gli altri.

Facile a dirsi? Forse, sono tanti anni che lo faccio e sono felice. Felice di ciò che sono e amo profondamente chi mi sta vicino.

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