Libertà sessuale

Libertà sessuale

Dopo sulle discussioni tra Ungheria e Bruxelles mi sono fatta alcune semplici domande.

Premesso che non ho nessun tipo di pregiudizio sul riconoscimento della omosessualità, quello che mi chiedo è solo perché come madre di due bambine quanto tutto questo si possa scatenare sul loro futuro.

Perché il vero problema non sono le leggi o i diritti degli omosessuali, ma la futura identificazione sessuale dei bambini e ragazzi sottoposti a tutta questa libertà senza alcuna protezione e istruzione a riguardo.

Anni fa anche mia figlia, all’epoca aveva dieci anni, mi chiese se era lesbica. Vorrei specificare dieci anni. La prima domanda che mi sono posta fu: ma come conosce questa parola? ma sapevo già la risposta perché basta guardarsi intorno. Oggi vedi pure una semplice pubblicità che mostra apertamente queste differenze.

Bene, io sono fortunata perché mia figlia, piena di dubbi, ne ha subito discusso con me. Ma se il mio rapporto con lei non fosse stato così pieno di fiducia? Con chi ne avrebbe parlato?

E devo essere ancora più sincera, anche la sua migliore amica dopo qualche anno si è confidata con me, perché non sapeva con chi parlare di un argomento così delicato.

Mi chiedo solo quanto la società, così interconnessa e globalizzata, possa recepire tutte queste informazioni così contrastanti come quella della sessualità e di quanto i nostri figli cresciuti con regole rigide e inconfondibili da generazioni possano capire in modo neutro queste differenze.

Dai fumetti, ai film a internet agli anime l’omosessualità viene utilizzata per colpire i ragazzi e creare consenso. Non è più un problema di diritto ma di educazione per i nostri giovani che devo passare fasi importantissime nelle varie fasce di età in modo tranquillo ed educato. Oggi tutto viene sottoposto ai loro occhi da subito, senza veli, senza una coscienza educata a recepire queste libertà in modo neutro, obiettivo e sopratutto giusto.

Il rapporto tra i figli e genitori si sta sfaldando sempre di più. Un vuoto generazionale pesantissimo dettato dall’informatizzazione e dallo stile di vita così individualistico e consumistico.

Il problema non sono gli omosessuali che lottano per i loro diritti, ma trovare un equilibrio per salvaguardare la capacità dei più piccoli nell’identificarsi nel modo corretto con se stessi e la società che li circonda. Ma come sempre e ogni volta tutti sono sempre rivolti a chi può dire la sua senza tener mai conto di quelli che rimangono silenziosi, cioè coloro che diventeranno il nostro futuro.

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